Commercio Sani (Trento Sì) sulle chiusure nel capoluogo: «Rianimiamo il centro città e sosteniamo gli imprenditori»
- Massimiliano Mazzarella
- 11 feb
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 12 feb
[da il T Quotidiano] Confesercenti ha lanciato l'allarme di una crescente «desertificazione» commerciale a Trento (vedi il T Quotidiano di domenica 9 febbraio). In due anni sono spariti 400 negozi e nell'ultimo mese hanno abbassato le serrande altre attività commerciali. Uno scenario che ha scatenato la reazione del dirigente del coordinamento lista civica «Sì Trento», Roberto Sani: «Quella dei negozi che chiudono è una realtà che leggiamo sul giornale ma basta fare due passi in città per rendersene conto: spazi chiusi con cartelli delle agenzie immobiliari che purtroppo aumentano ogni giorno— dichiara Sani— Una tendenza comune in molte città, dove la chiusura di negozi, sia piccoli che grandi, porta al declino del tessuto urbano». Le serrande si abbassano e i servizi di prossimità spariscono, oltre a questo l'atmosfera in città diventa triste. «Anche la nostra sede di Sì Trento, trova oggi ospitalità in uno dei molti spazi vuoti di via del Suffragio», fa notare il dirigente. Che poi riflette su cosa andrebbe fatto per cambiare le cose: «Incentiviamo l'imprenditorialità locale creando programmi di sostegno per piccole imprese, come sgravi fiscali, finanziamenti agevolati o supporto nella digitalizzazione ma anche riduzione al minimo delle tasse comunali— riflette— Gli spazi pubblici andrebbero riqualificati e dovrebbero essere promossi eventi culturali legati al commercio locale, per animare il centro storico». Non solo, il dirigente propone anche la diversificazione commerciale, la collaborazione con le università per stimolare un rinnovamento e la rivisitazione degli spazi pubblici. «Le soluzioni potrebbero anche prevedere un mescolamento di questi interventi pensati per favorire una rigenerazione della città pur mantenendo l'identità storica», conclude Sani. P.R.

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